Mi piace molto frequentare la biblioteca.
E’ un luogo in cui si respira un’atmosfera particolare, fatta di stupore, ricerca, meraviglia, sete di conoscenza. E anche a mio figlio piace molto, tanto che porterebbe sempre a casa un numero di lbri molto maggiore del consentito.

In questo luogo ci capita di leggere, fare laboratori, incontrare altri bambini e scovare libri introvabili che però magnetizzano la nostra attenzione.
Ed è proprio il caso di due libri illustrati da Chiara Bordoni e progettati da Emanuela Bussolati per le edizioni Coccinella.
Attualmente non disponibili, sono riuscita a trovarne solo una copia grazie al mercato dell’usato.
Sto parlando di: “Con la carta” e “Con le scatole” della collana “Giocare“.
Una volta che li abbiamo entrambi portati a casa ci siamo subito resi conto che erano testi non da leggere, quanto da consultare, al bisogno. Tramite chiare istruzioni figurate, l’autrice ci spiega passo dopo passo tanti lavoretti simpatici e divertenti da fare con i nostri bambini, muniti di forbici, colla e materiali di riciclo (carta o scatole appunto).
Ho pensato subito che fosse uno di quei testi da tenere in casa. Non si sa mai. Mi dovesse scappare un laboratorio con la carta…ho un valido aiuto.
E l’occasione si è proprio presentata sabato, quando nella fase di preparazione per andare ad un festa di compleanno di un suo caro amichetto, mio figlio esprime la volontà di portare all’amico non solo ciò che aveva comprato come regalo, ma qualcosa di costruito con le sue mani.
Dopo avergli chiesto che cosa avesse in mente ho capito che “Con le scatole” era quello che avrebbe fatto al caso nostro.
Lo abbiamo sfogliato con interesse e abbiamo pensato che sarebbe stato carino costruire Il Cavallo – ah no – Il Castello – ah no – L’automobile, ma alla fine ha vinto Il bersaglio!
Un gioco con cui divertirsi anche con altri amici, quindi adatto proprio ad un festa.
Noi abbiamo fatto le nostre piccole modifiche al progetto e i materiali necessari sono stati i seguenti:
– una scatola di cartone più un pezzo di cartone (nel nostro caso formato A4) per il pannello frontale
– carta da regalo
– due stampe (o due disegni fatti a mano). La dimensione dipende dalla misura della scatola. Noi abbiamo stampato ogni singola immagine divisa a metà su due fogli A4 che abbiamo poi unito con il nastro adesivo.
– una o più mollette di legno (quelle per il bucato) con relativi bersagli. Noi abbiamo usato i tappi di plastica delle note patatine nel tubo.
– una pallina da costruire pressando della carta. Noi abbiamo usato una pallina di un vecchio gioco rotto; anche una pallina da ping-pong può andare bene.
– matite colorate
– colla vinilica, nastro adesivo, forbiciMa come si costruisce e come funziona il gioco?

Si decora con una bella carta da regalo una vecchia scatola di cartone e poi si applica a questa, sulla parte frontale, un pannellino basculante. Sulla parte alta della scatola si applica la prima metà di un disegno, mentre la seconda parte deve essere incollata su un lato del pannellino, in modo tale che la parte bassa del disegno sia mobile. Viceversa si fa per l’altro disegno, ovvero la prima metà si applica sull’altro lato del pannello e la seconda metà sulla scatola. In questo modo per la seconda immagine, a basculare sarà la parte alta.
Il pannello tenuto in posizione nella parte alta della scatola da una o più mollette (con bersaglio) mostra il primo disegno (un mostro arrabbiato, come dice mio figlio). Nel momento in cui si riesce a colpire e a far cadere tutti i bersagli con una pallina, il pannello si abbassa, mostrando invece un’altra faccia – e cioè il mostro felice.

La collaborazione è stata di tutta la famiglia. Io mi sono occupata di incollare e ritagliare, il papà ha cercato delle immagini simpatiche da stampare, mio figlio invece le ha colorate con le matite non dimenticandosi di supervisionare tutte le fasi della messa in opera.

E’ stato un bel lavoro di squadra, che ci ha fatto sentire uniti in un bel progetto e una volta alla festa il gioco è piaciuto ed ha attirato l’attenzione di più bambini.
Un esperimento da ripetere anche in altre occasioni, magari pensando a qualche variante, tipo l’organizzazione di un gioco a squadre.
Insomma una bella idea, presa da un bel libro che anche se fuori stampa, è pubblicato da una casa editrice che ha nel suo catalogo tanti altri libri interessanti, uno dei quali è già nella mia biblioteca e di cui presto vi parlerò.

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