Il tema dell’adozione, raccontato soavemente da una bravissima autrice che ci mostra qual è il regalo più bello del mondo.

Quale può essere il regalo più bello del mondo, se non quello di poter vivere una vita serena insieme a chi ci ama?
Questo uno dei tanti messaggi del libro “Il regalo più bello del mondo” scritto dalla viareggina Linda Griva, illustrato da Sheila Stanga ed edito da IdeeAli del gruppo Il Castello Editore.
Un testo per bambini dai 5 anni in poi che tratta un argomento molto delicato come l’adozione.
Non sono mamma adottiva e non sono forse in grado di comprendere tutte le sfaccettature di una esperienza come questa che passa attraverso tanti stati d’animo.
Ma leggendo questo libro ho però percepito una dolcezza infinita da parte di Olivia per la sua mammina, così viene definita la madre naturale, e la sua Mamma e il suo Papà, i suoi genitori adottivi.
La volontà dell’autore nel dare questi nomi ai personaggi cardine per la vita di Olivia, credo che sia stata quella di dare il giusto valore a coloro i quali si prendono l’onere di crescere una figlia dandole tutto l’amore necessario, senza però sminuire la figura del genitore naturale che prendendo coscienza della propria impossibilità ad occuparsi di lei (per motivi economici o altro) decide coraggiosamente di donarla ad altri facendole il regalo più bello del mondo.
Ed è proprio la storia della principessa Olivia che la bambina preferisce e che sogna di mettere in scena in teatro con i suoi compagni della scuola.
Olivia adora le storie, ma vuole sempre farsi raccontare la SUA STORIA, che a lei sembra una FAVOLA. Quella in cui si narra di come con l’aiuto di tre Saggi Consiglieri e dei Paggi dell’Ospedale una bambina bellissima troverà una Mamma e un Papà che le vogliono bene, e una Fata, la tartaruga Maya, che starà sempre con lei.
C’è un passaggio in questo testo che mi ha colpito particolarmente e cioè quello relativo alla descrizione di come i due genitori raccontino la stessa storia, ma in maniera diversa.
Da suo Papà, Olivia vuole ascoltare la favola buffa e che la fa ridere, in cui si descrivono le gesta dei Paggi dell’Ospedale che in maniera un po’ imbranata vanno alla ricerca dei genitori per la bambina. Mentre alla Mamma, chiede di raccontarle della PANCIA e di cosa succedeva quando lei era lì dentro. Una modalità molto interessante per parlare di maternità, non intesa come sempre siamo abituati, ma dal punto di vista della bambina, che ben nutrita e protetta per tutta la gravidanza, attende la nascita per scivolare “dalle braccia della mammina a quelle di Mamma e Papà”.
Ciò che ritengo fondamentale è che si faccia capire ai bambini (adottati e non) l’importanza di una scelta come l’adozione.
Per nove mesi si vive in un ventre di qualcuno che ci accudisce e ci fa crescere forti; quando poi vediamo la luce, un’altra mamma decide di occuparsi di noi.
E non c’è espressione di amore più calda. Le illustrazioni sono molto colorate e d’effetto e sono un ottimo aiuto per parlare ai bambini del significato dell’adozione e far comprendere a tutti quanto amore si celi per entrambi gli attori in gioco, dietro un gesto simile. La più tenera a mio avviso è quella in cui si rappresenta, con tratti tipici da bambino, il disegno di tutta la famiglia al completo, compresa la tartaruga Maya!
Un libro che consiglio a chiunque debba affrontare un tema delicato come questo, ma anche a chi vuole semplicemente raccontare una bella storia ricca di sentimenti al proprio bambino.

 


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