I miei due figli sono nati, a quattro anni di distanza, proprio negli anni e nel periodo delle Olimpiadi 2012 e 2016.
In occasione di quelle di Londra, durante l’allattamento, riuscii a godermi molte delle competizioni della manifestazione, dovendo rimanere per la maggior parte del tempo a casa.
Quest’anno invece, dopo che il mio primogenito mi ha chiesto di poter andare “ad imparare la ginnastica“, ho pensato potesse essere il momento giusto per fargli capire che cosa sono i Giochi Olimpici.
Ma lui non conosce la TV. Almeno non a casa nostra.
Dopo la sua nascita abbiamo scelto di non averla per non sottostare ai modelli imposti dalle varie reti televisive e così la televisione per noi è qualche video su Youtube, opportunamente selezionato.
Quindi il miglior modo per fargli respirare questo periodo Olimpico era approfittare della televisione grande, quella a casa dei nonni.
Dato che lui adora le storie, la sera precedente alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, ne abbiamo inventata una.
C’era una volta un Paese che si chiama Grecia, sul cui Monte Olimpo, tanti tanti anni fa si sfidavano i migliori atleti.
Chi sono gli “Tleti” mamma?
Gli atleti sono delle persone che hanno studiato alla “scuola di ginnastica”, come stai facendo tu adesso, e sono diventati così bravi da essere considerati Atleti.
Dai, continua mamma…
Gli atleti più bravi della Grecia si ritrovavano quindi su questo monte per sfidarsi l’uno con l’altro e ognuno di loro era bravo in uno sport in particolare, come la corsa ad esempio. Alla fine delle gare, colui che era stato il più bravo di tutti vinceva una medaglia d’oro!
Come quella di Topolino?
Si, come quella di Topolino.
(Proprio il giorno prima avevamo acquistato un giornalino di Topolino – edizione speciale Olimpiadi – con cui era in regalo una “medaglia d’oro”).
Ma non c’era solo la medaglia d’oro, ma anche quella d’argento e di bronzo per coloro che arrivavano al secondo posto e al terzo.
Oggi, dopo tanti tanti anni, le Olimpiadi ci sono ancora ma invece che in Grecia si svolgono ogni volta in un Paese diverso. Quest’anno sono in Brasile a Rio de Janeiro, un Paese molto molto lontano dall’Italia. 
Domani andremo da nonna e tutti insieme guarderemo questi giochi, se ti va.
Siiii mamma! Tutti e quattro però, viene anche il fratellino!
Certo, le guarderà anche lui.
E così dal giorno seguente, ogni giorno, abbiamo dedicato un momento alla visione di qualche gara, esultando anche per i primi posti. Il bambino ha quindi scoperto il gioco del tennis, l’equitazione, la pallanuoto e il basket, al quale per ora sembra particolarmente interessato, forse perchè gli abbiamo raccontato anche di quando il nonno, da giovane, era un bravo cestista e giocava in una squadra importante!
Alcune gare sono state più noiose da seguire (soprattutto quelle di lunga percorrenza tipo ciclismo o maratone), ma siamo sopravvissuti a questi momenti di noia con il Gioco dei Paesi.
Con il suo nuovo atlante, di cui ho parlato in questo post, abbiamo cercato sulle mappe tutti i luoghi da cui provenivano gli atleti, giocando anche al Gioco delle Bandiere!
Per concludere direi che questo momento è stato oltre che utile per far assaporare un po’ lo spirito di gara e la bellezza degli sport, anche per far comprendere un po’ meglio i concetti che ruotano intorno alla geografia, consolidando tra l’altro il suo senso di appartenenza al suo Paese.
La bandiera che conosce meglio è quella con il verde, il bianco e il rosso! 🙂

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