E così, sono di nuovo mamma.
Durante tutti questi mesi, non facili per vari motivi, mi sono spesso interpellata su cosa volesse dire amare un figlio minore.

Da secondogenita sono sempre stata convinta di essere stata amata in maniera diversa. Non meno intensamente intendiamoci, ma con altre sensazioni, come si ama qualcuno arrivato dopo, in modo quasi scontato; non sei più una novità, il cambio di stato da single a genitore avviene con il primo e quindi l’emozione non è più quella unica della prima volta.

In un passato #topofthepost avevo già affrontato questo argomento, segnalando un post pubblicato sul blog Yummy Mum e che appunto affermava che “Il figlio preferito (esiste!)“.

E fino a pochi giorni fa ero convinta che l’amore provato per un primo figlio, rispetto ai secondi, fosse necessariamente diverso, e forse più profondo.

Non mi sono mai sentita in colpa nell’avere questi pensieri. So che la fratellanza è un sentimento importante e mi ha sempre acccompagnato la consapevolezza che i miei figli, quando noi non ci saremo più, non saranno mai più soli al mondo. Saranno fratelli, e voglio sperare che anche se affronteranno inevitabili fasi di crisi e di competizione, potranno amarsi, aiutarsi e supportarsi durante le loro esperienze.

Adesso però dopo appena 20 giorni di questa nuova condizione, devo un po’ ricredermi.

Dal momento in cui ho sentito il suo precoce pianto, anzi, nell’istante in cui l’ultima spinta l’ha catapultato in questo mondo, ho sentito di amare il mio secondo figlio come il primo.
Mi sono sentita rinnovata nei sentimenti, nelle emozioni.
Un replay di cose già provate, non nuove, ma intense come se lo fossero. In quel momento magico, in sala parto, io e il mio compagno eravamo in due ed entrambi impegnati a dare alla luce una terza persona, come già successo quattro anni fa.
E poco importa se questa persona è una terza o una quarta…
E’ qualcosa di noi, ancora una volta.
E mentre il nostro primo figlio stava giocando e allegramente aspettando l’arrivo del fratellino insieme a zia e nonni, a noi si ripresentava il miracolo della vita, con la stessa prepotenza e corredata della stessa meraviglia.
Non posso dire che non esistano differenze tra questa e la prima esperienza di mamma, ma solo perchè mi sento collaudata, so molte più cose e sono molto meno ansiosa.
Non sono più in preda alle classiche turbe del “sarò capace, perchè piange, non lo capisco”.
Ma per il resto, l’amore è sempre quello.

2 Replies to “Amare come la prima volta è possibile”

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