Quante volte ci capita di pensare che nostro figlio stia crescendo troppo in fretta. Troppo prese dal lavoro, dalle corse quotidiane e ci perdiamo i suoi progressi, ci dimentichiamo le prime battute che ci hanno fatto ridere, o i suoi primi sorrisi. Ce lo ritroviamo grande e non sappiamo come sia successo.

Sarebbe bello poter ricordare di più, durante i passi nel suo percorso verso l’età adulta, e sarebbe bello donare a lui, quando sarà grande, una memoria di come è stato visto, seguito ed amato dai suoi genitori.
Le fotografie non bastano, a volte. Ci vogliono i ricordi.
E i ricordi vanno alimentati, altrimenti, con il tempo, svaniscono. Anche quelli belli.
Forse resta la sensazione di avere vissuto un periodo felice, ma non se ne ricordano i dettagli.
Ma chi di voi riesce a tenere un diario?
Riuscite ad esprimere per scritto tutte le sensazioni?

In passato ho provato mille volte a mettere per iscritto le mie giornate, ma non ci sono mai riuscita, nonostante la scrittura abbia sempre fatto parte della mia vita.
Forse trovo difficoltà a mettere in fila gli eventi, quelli belli e quelli meno belli, come una semplice cronaca.
Certo, adesso che sono mamma mi dispiace non averlo fatto.
Avrei potuto regalare questi ricordi a mio figlio per raccontargli con un verbo più vero (e non mitigato dall’età) chi ero, cosa facevo e come mi divertivo.Ma non è mai troppo tardi!
E così proprio in questi giorni – complice anche una attività onirica piuttosto fertile – ho pensato di iniziare a raccogliere i racconti della mia vita, quelli che, piano piano, ripercorrendo il mio passato, mi torneranno alla mente.
Mi focalizzerò solo su pensieri positivi, per rendere meno faticoso il rewind.Mi sono fornita di un taccuino, di quelli che hanno le pagine bianche (senza righe o quadretti) e un po’ spesse. Ho riscoperto la penna quattro colori, ve la ricordate? E ho iniziato ad usarla intercalando i colori per movimentare il racconto, dando vita al mio Quaderno dei ricordi felici – memorie del mio passato in ordine sparso.

E’ impossibile ripercorrere tutto il mio passato cronologicamente. Quindi questa raccolta diverrà un elenco disordinato della mia vita.

Ma sono convinta che mio figlio, quando sarà grande, leggendolo, potrà imparare ancora molto di più della sua mamma.

Le modalità in cui si racconta, i colori che si scelgono, l’emozione nella scrittura a mano, tutto può far trasparire aspetti del nostro carattere e della nostra personalità che con i moderni sistemi digitali non emergono.
Su questo quaderno annoterò anche il presente. Quello che sto vivendo con il mio bambino, in modo tale che in futuro potrà ritrovare anche un po’ di sé dal punto di vista della mamma.
In questo post vi ho parlato del libro diario Nonna raccontami. Ho scoperto che esiste anche la versione per la mamma, che si intitola proprio come il mio blog!!! OOOHHH!
Ma non lo userò. Non il libro.
Acquistai tempo fa le versione per i nonni e se per loro ho pensato che potesse essere un bello stimolo per aprire il capitolo della memoria, nel mio caso non credo risponda esattamente a quello che vorrei fare.
Troppe pagine guidate, un po’ troppo ingabbiato in uno schema predefinito, con domande precise sull’infanzia e il matrimonio e poi quella parte sulla cucina…
Per carità amo cucinare, ma no. Non credo sia quello di cui voglio parlare.

 

L’immagine è tratta da Pixabay

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